Pages 3-4, Language: ItalianCostanza Micarelli, Tiziano Testori, Loris ProsperEditorialePages 10-21, Language: ItalianMauro LabancaSeconda parteCome abbiamo già detto nella prima parte di questo lavoro, troppo spesso capita di notare quanto, in ambito congressuale o sugli articoli, venga posto un primario accento sulla più moderna e raffinata tecnica chirurgica, dando scarsa o nulla attenzione agli aspetti anatomici. Ma non si può dimenticare che il risultato finale, a prescindere dalla competenza dell’operatore e dalla tecnica, sarà sempre e solo subordinato alla conoscenza dell’anatomia ed al rispetto della biologia, unico e vero elemento alla base di una guarigione corretta e predicibile. Dopo una prima parte in cui abbiamo affrontato le peculiarità anatomiche del distretto superiore, in questa seconda parte del lavoro faremo dapprima una revisione delle tecniche di anestesia applicabili in tale distretto alla luce delle apprese conoscenze anatomiche. In seguito si descriveranno le più comuni procedure chirurgiche effettuabili nel mascellare superiore, guidate dalle conoscenze anatomiche e concentrandosi sulle aree di rischio anatomiche, delegando a trattati specifici le descrizioni delle tecniche operatorie.
Keywords: Chirurgia, Anatomia del distretto superiore, Anestesia
Pages 24-35, Language: ItalianLivio Lo Faro, Enrico Maria Strappa, Francesco Giachi Carù, Manuel Nanni, Matteo Invernizzi, Tiziano TestoriCase report con evidenze istologicheScopo dello studio: la rigenerazione ossea guidata tramite l’utilizzo di lamine corticali e colla di fibrina permette il ripristino di volumi ossei adeguati ad un corretto inserimento implantare.Materiali e metodi: è stato eseguito un posizionamento implantare in chirurgia guidata in sede 14-16. Il difetto osseo orizzontale vestibolare è stato trattato con tecnica FIRST.Risultati: dopo cinque mesi è stato prelevato un campione dell’area rigenerata che ha rivelato la presenza di osso di nuova formazione e la maturazione dello stesso. Confrontando le CBCT pre e post-operatorie è emersa la stabilità del volume osseo rigenerato.Conclusioni: la rigenerazione ossea ottenuta con la tecnica proposta ha permesso di ottenere un ottimale risultato estetico-funzionale
Pages 38-45, Language: ItalianAlessandro Galluzzi Maurizio Monaco, Federico Arosio, Matteo Sartori, Paolo ArosioIn un progetto riabilitativo che coinvolge una o entrambe le arcate, una delle variabili più difficilmente identificabili è la posizione tridimensionale della mandibola soprattutto se questo parametro si è perso con il tempo per usura o perdita progressiva degli elementi dentari, che fornivano il riferimento anatomico-funzionale. La nuova posizione assunta spesso provoca disarmonia nella dinamica mandibolare e/o una perdita della sinergia della muscolatura masticatoria con conseguenti discomfort o dolori. Quando l’errata posizione dei mascellari persiste queste patologie cronicizzano rendendo difficile l’identificazione del punto di partenza originale, a causa dei condizionamenti dovuti alla nuova relazione intermascellare statica e dinamica. Esistono diversi sistemi e scuole di pensiero sulla identificazione della dimensione verticale occlusale (DVO) con ausilio, ad esempio, di strumenti elettromedicali (elettromiografo, TENS), bite, JIG ecc. Un approccio terapeutico riconosciuto valido dalla comunità scientica internazionale è rappresentato dall’utilizzo della propriocezione neuromuscolare del paziente. La tecnica Vertical Box si pone come obbiettivo quello di fornire una procedura semplice, facilmente applicabile e controllabile per recuperare i corretti rapporti interarcata con flusso interamente digitale.
Keywords: Vertical Box; Fully-digital workflow, ITAKA, RayFace, VDO
Pages 48-57, Language: ItalianCarlo Ghezzi, Franco SanseverinoScopo dello studio: illustrare le fasi critiche nel workflow digitale di una riabilitazione implanto-protesica singola in area estetica. Case report: Una copia virtuale del paziente è creata mediante matching dei dati 3D raccolti in fase diagnostica. Ogni fase della riabilitazione viene previsualizzata, comprendendo lembo a scivolamento coronale e innesto dermale eterologo, inserimento implantare, innesto osseo e protesizzazione immediata. Si rileva una discrepanza angolare tra pianificazione e caso reale pari a 1,45°; l’apice risulta discostato di 0,394 mm e l’entry point di 0,243 mm. Il caso è esempio del grado di accuratezza dei più moderni e completi approcci riabilitativi di chirurgia protesicamente guidata.
Keywords: Impianto dentale, Precisione, Chirurgia computer guidata, Prolo di emergenza, Tessuto perimplantare, Flusso di lavoro digitale
Pages 60-61, Language: ItalianMario RomandiniLITERATURE CORNERLe peri-implantiti caratterizzate da difetti intraossei sono generalmente trattate chirurgicamente con approcci ricostruttivi. Recentemente, un grande studio clinico randomizzato multicentrico ha evidenziato come l’uso aggiuntivo di un sostituto osseo risulti inesiti radiografici simili rispetto a un semplice lembo di accesso e che il valore aggiunto dell’approccio ricostruttivo sia limitato alla riduzione della recessione vestibolare (Derks et al., 2022). Tuttavia, rimane ancora poco chiaro se l’utilizzo di una membrana riassorbibile a copertura del materiale sostitutivo osseo possa fornire ulteriori benefici.
Pages 66-73, Language: ItalianAndrea Pittaluga, Francesco Giachi Carù, Iacopo Cioccoloni, Livio Lo Faro, Riccardo ScainiENDODONZIALo scopo di questo articolo è quello di dare al clinico un’idea ben delineata sul susseguirsi delle cure in ambito endodontico restaurativo: avere le idee chiare sulle cure necessarie al corretto ripristino estetico funzionale a seguito di una terapia endodontica può e deve aiutarci durante la loro esecuzione. Il caso clinicoriportato rappresenta un esempio di esecuzione clinica dettata dal progetto protesico finale. La consapevolezza previa di quale restauro definitivo verrà utilizzato per nalizzare il caso endodontico ci permette di trarre numerosi vantaggi operativi non solo nelle fasi endodontiche, ma anche nella gestione quotidiana della nostra attività, rendendo più uido e performante il usso di lavoro. Risulta pertanto evidente come gestire nel modo ergonomicamente più confortevole in due appuntamenti le cure endodontiche velocizzi e semplifichi enormemente le nostre terapie, permetta ai nostri pazienti di risolvere in modo denitivo e rapido il loro problema odontoiatrico e migliori la gestione della nostra vita clinica quotidiana.
Pages 74-77, Language: ItalianIacopo Cioccoloni, Francesco Giachi Carù, Livio Lo Faro, Andrea Pittaluga, Tiziano TestoriLa chirurgia endodontica è parte integrante della pratica clinica odierna, trattamenti eseguiti correttamente ci permettono di salvare elementi anche con lesioni estese. La guarigione delle lesioni apicali avviene tramite la rimineralizzazione della zona osteolitica. In alcuni casi, dove le lesioni hanno compromesso entrambe le corticali e non sono state applicate procedure rigenerative, queste guarigioni possono presentarsi radiograficamente con zone radio-lucide; queste zone non sono altro che un’avvenuta guarigione della precedente lesione, pertanto ci dimostrano il successo della nostra terapia.
Pages 80-84, Language: ItalianIacopo Cioccoloni, Nicolò Mollicchi, Livio Lo Faro, Francesco Giachi CarùTra le più frequenti complicanze protesiche successive alla finalizzazione di una riabilitazione implanto-protesica, c’è lo svitamento delle viti di connessione. Quandoci troviamo di fronte a corone mobili su impianti, dopo aver accertato che la causa sia esclusivamente protesica e non dovuta ad una mancata integrazione implantare, il clinico dovrà intervenire prontamente per evitare possibili problematiche. Molto spesso la causa di questa mobilità è dovuta ad un errato serraggio della vite protesica. Questa situazione non deve essere sottovalutata, l’accumulo di batteri all’interno del lume implantare risulta essere una delle cause della manifestazione di patologie peri-implantari quali mucositee peri-implantiti. Lo scopo di questo articolo è quello di fornire dei protocolli chiari e basati sulla letteratura con più ampia casistica per trattare le problematiche implantari oggi sempre più frequenti.
Pages 86-91, Language: ItalianLuca Santoni, Costanza MicarelliQuesto articolo si propone di illustrare praticamente un protocollo per la gestione dei le provenienti dalla scansione intraorale, prescindendo dalla tipologia discanner e dai software utilizzati in laboratorio per il disegno e l’esecuzione del manufatto protesico, focalizzandosi su un punto sicuramente critico dei ussi completamente digitali: il rapporto intermascellare statico e dinamico. Sia dalla letteratura che dalla pratica clinica si deriva che la rilevazione e la trasposizione esecutiva delle informazioni funzionali rappresentano un punto critico, sia nelle mani di operatori più consumati che meno esperti. L’autore, in anni di lavoro in ambito digitale e grazie all’analisi critica dei risultati ottenuti con passaggi codicati, ha messo a punto un protocollo che consente di riprodurre nei software di laboratorio gli stessi contatti statici che il paziente ha intraoralmente, e di programmare le escursioni dei modelli virtuali in modo che non vi siano contatti indesiderati, nel rispetto dell’ambito funzionale del paziente.