Páginas 8-16, Idioma: ItalianoKai FischerIl trattamento delle complicanze tecniche e biologiche rappresenta una sfida nella pratica quotidiana, specialmente nelle zone esteticamente critiche. Il presente caso espone una tecnica per la rivalutazione estetica dei tessuti molli con successiva riabilitazione protesica di due impianti nel settore frontale del mascellare superiore. Benché in assenza di processi flogistici e patologici quali recessioni, difetti ossei e perimplantite, il risultato estetico era decisamente insoddisfacente. Il trattamento si è reso necessario a causa della posizione discrepante degli impianti sul piano orizzontale e verticale. Attraverso la combinazione della tecnica tunnel mini-invasiva a spessore parziale e innesto di tessuto connettivo con prelievo sub-epiteliale, il deficit verticale è stato compensato prima del restauro protesico eseguito successivamente tramite ponte con elemento in estensione. Il caso clinico presenta molteplici aspetti del trattamento con diverse considerazioni e opzioni terapeutiche, vantaggi e svantaggi sia per il clinico sia per il paziente.
Palabras clave: Aumento dei tessuti molli, Impianto anteriore, Tecnica tunnel, Innesto di tessuto connettivo, Restauro protesico con estensione.
Páginas 20-25, Idioma: ItalianoVeronica Campana, Manuel Nanni, Manuel Amilcare Silvetti, Tiziano TestoriLa scansione di un’intera arcata edentula riabilitata con impianti è ancora oggi considerata una procedura poco predicibile. In questa scheda tecnica, proponiamo una guida di scansione universale (UST®) per migliorarne l’accuratezza. UST® viene facilmente assemblata dal clinico unendo agli scan body oggetti di dimensioni note con marker specifici che vengono assemblati mediante un accoppiamento meccanico. Questo dispositivo permette di facilitare la scansione dell’intera arcata sugli scan body, nonché renderla più facilmente utilizzabile come punto di riferimento dall’odontotecnico durante le fasi di progettazione CAD. La migliore accuratezza è stata validata in uno studio preliminare tramite un confronto dei file STL derivati dalle scansioni con e senza la guida in posizione. Una barra è stata prodotta a partire da ciascuna impronta ottica. Nella maggioranza dei casi le barre ottenute dalle impronte ottiche rilevate senza UST® sono risultate non passive. Il protocollo è stato quindi modificato prevedendo il solo utilizzo delle scansioni con UST®. Un totale di 80 riabilitazioni protesiche passive sono state ottenute con l’utilizzo dell’UST®, in quattro centri differenti. Alla luce dei dati ottenuti, la soluzione proposta può rappresentare un valido metodo per migliorare la predicibilità di un’impronta ottica dell’intera arcata su impianti.
Palabras clave: Implantologia, Odontoiatria digitale, Scansione intraorale digitale, Scansione full arch, Riabilitazione protesica, Scan body