Lingua: ItalianoAndrea Savi, Vincenzo CastellanoParte 1Questo articolo presenta un caso clinico di aumento della DVO a carico dell’inferiore, con rivisitazione estetica di entrambi i gruppi frontali. L’approccio proposto vuole essere rispettoso in termini di mininvasività, con una riabilitazione interamente no-prep. Considerazioni cliniche: la paziente si è presentata alla nostra attenzione con la richiesta di un miglioramento estetico, sottolineando il desiderio di chiusura dei diastemi e l’allungamento degli incisivi usurati. Nella richiesta della paziente c’era, inoltre, l’idea di coinvolgere nella riabilitazione meno denti possibile. La scelta per il piano di riabilitazione è ricaduta sul disilicato di litio che riteniamo per tali tipologie di intervento, si possa classificare ancora come gold-standard. Tale procedura ha, dunque, previsto due cerature con DVO aumentata e poi registrata in bocca e trasferita al laboratorio, come segue: 1) con preparazione dei frontali superiori per corone e con correzioni dirette dei margini incisivi inferiori, con aumento della DVO; 2) ceratura per faccette gruppo frontale superiore e inferiore che siano realizzabili con tecnica NO PREP, sempre con DVO aumentata. Entrambe le cerature con prova mock-up debbono, naturalmente (dopo test paziente), fornire un risultato estetico e funzionale corretto e accettato dal paziente. Conclusioni: nelle riabilitazioni che prevedono rialzi di DVO e ripristino nella parte estetica, noi tendiamo a scegliere ancora oggi quasi sempre il disilicato di litio. Tale materiale, oltre ad un indubbio vantaggio nell’adesione, offre un grado di accettazione da parte del paziente molto alto dal punto di vista estetico. Ciò non di meno, siamo consapevoli del fatto che la zirconia sempre più inizi a giocare un ruolo rilevante anche in questo tipo di riabilitazioni.
Parole chiave: Riabilitazione indiretta, aumento della DVO, no-prep veneer
Lingua: ItalianoHans-Jürgen JoitLa stampa 3D ha ormai fatto il suo ingresso nei laboratori odontotecnici, ma ci sono ancora molte possibilità da esplorare e migliorare; il suo potenziale non è ancora completamente sfruttato. Questo articolo illustra l’utilizzo della stampante 3D Carbon M3 dell’azienda Carbon Technologies (Neu-Isenburg), presentando la produzione di manufatti temporanei e definitivi con diversi materiali.
Parole chiave: Stampa 3D, produzione additiva, workflow digitale, fabbricazione di modelli, manufatti temporanei
Lingua: ItalianoKatrin RohdeNel corso degli anni ho lavorato su casi molto complessi e su casi molto semplici. Alcuni casi sono stati pianificati per diversi anni e hanno incluso interventi chirurgici, fisioterapia, ortodonzia e restauri provvisori a lungo termine, e anche dopo tutto questo ho trovato dettagli che non mi soddisfacevano e che volevo cambiare. Ma nulla sarà mai perfetto. La mia motivazione è quella di fare del mio meglio per i miei pazienti e i miei clienti, anche se le circostanze non sono perfette o la pianificazione non è perfetta. Ho imparato ad ascoltare le esigenze dei miei pazienti invece del mio ego che altrimenti si perderebbe nella perfezione. Iniziamo ogni caso come un’équipe per capire che tipo di percorso è possibile. A volte le esigenze e i desideri dei pazienti si allineano con i nostri, altre volte no.
Parole chiave: CAD/CAM Anatomia coronale Ricerca del dettaglio Estetica in ceramica Funzione
Lingua: ItalianoAlessandro CiaramicoliAl giorno d’oggi, si pensa che l’estetica dentale sia l’unico obiettivo da raggiungere. Questo è voluto, il più delle volte, dal paziente, poiché ritiene di avere “un sorriso brutto”. Il compito dell’odontotecnico è quello di ottenere una riabilitazione funzionale eccellente, l’estetica è una sua derivata. Ciò significa che il tecnico non è un orafo, il suo manufatto non verrà mai mostrato in una gioielleria, bensì esso avrà rapporti con un ambiente molto complesso come la cavità orale. Di conseguenza siamo obbligati a conoscere l’anatomia e l’istologia delle strutture che verranno coinvolte dalle nostre protesi, nonché la microbiologia del cavo orale. Basandosi sullo studio di casi reali realizzati in modo errato, comprenderemo quali sono gli errori da evitare in fase di progettazione e realizzazione, nella scelta dei materiali da utilizzare. Oltre l’analisi dei tessuti del dente naturale, verranno trattate anche le varie differenze che intercorrono con gli impianti. Anche in questo caso ci si baserà su degli errori analizzati su manufatti protesici reali. Partendo da queste considerazioni, attraverso le conoscenze, si approfondiranno i temi dell’infiammazione e dei traumi occlusali causati dalle medesime protesi incongrue. Per evitare di incorrere in ciò, questo articolo tratterà l’ausilio di protocolli operativi, sia digitali che analogici, accompagnati da immagini di casi reali. Inoltre, grazie agli articoli della Professoressa Magda Mensi, tratterremo anche il tema dell’estetica biologica nell’implantologia attraverso la gestione del profilo di emergenza.
Parole chiave: Anatomia, istologia, protesi incongrue, protocolli operativi, phenotype, biotype, profilo d’emergenza nell’implantologia